Europa News 15 febbraio
FINANZIAMENTI
Il Pe respinge la condizionalità macro economica
Il PE ha adottato in seduta plenaria la sua relazione sulle disposizioni comuni relative al Fondo di sviluppo regionale, al Fondo sociale (FES+), al Fondo di coesione, al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e stabiliscono norme finanziarie per il Fondo Asilo e migrazione, il Fondo Sicurezza interna e lo strumento per la gestione delle frontiere e dei visti 2021-2027. I fondi coperti costituiscono circa un terzo del bilancio totale dell’UE. Inizieranno ora i negoziati con il Consiglio Ue. Elementi di rilievo:
Condizionalità macro economica: Il Parlamento ha bocciato l’articolo della proposta legislativa della Commissione europea (articolo 15) che prevedeva il possibile congelamento dei fondi strutturali per i Paesi che non rispettano i parametri macroeconomici dell’UE.
Livelli di finanziamento: I deputati hanno votato a favore del mantenimento del livello di finanziamento attuale, pari a 378,1 miliardi di euro, per il periodo 2021-2027. Le regioni meno sviluppate dovrebbero in tal modo continuare a beneficiare di un sostegno sostanziale dell’UE, con tassi di cofinanziamento fino all’85% (rispetto al 70% proposto dalla Commissione) e una quota del 61,6% dei fondi di sviluppo regionale, sociale e di coesione. Anche il tasso di cofinanziamento per le regioni in transizione e per quelle più sviluppate è stato aumentato, rispettivamente al 65% e 50%. Un importo di 1,6 miliardi di euro (0,4%) dovrebbe essere messo in riserva come finanziamento supplementare per le regioni ultra periferiche.
“N + 3” anziché “N + 2”: Gli eurodeputati hanno inoltre deciso di passare a un sistema “N + 3” anziché “N + 2” proposto dalla Commissione, lasciando in tal modo un anno aggiuntivo per introdurre la documentazione che attesti le spese. Il regime “N + 3” è di applicazione nella programmazione attuale, ma la Commissione ha ritenuto che ciò comportasse troppi ritardi nell’attuazione dei programmi.
Principi generali: Le norme comuni rafforzano la connessione fra l’utilizzo dei fondi e gli obiettivi politici generali dell’UE, ad esempio per: – aumentare la competitività e rafforzare le piccole e medie imprese; – dare la priorità alle misure di efficienza nell’offerta e nella domanda di energia; – proteggere e migliorare la qualità dell’ambiente e combattere i cambiamenti climatici; – promuovere una mobilità intelligente e sostenibile; – rispettare i diritti fondamentali, garantire la parità di genere e prevenire qualsiasi tipo di discriminazione. (M. Ameli)
Commissione REGI PE adotta la relazione sul FESR
La commissione per lo sviluppo regionale ha adottato la relazione di Andrea Cozzolino (S & D, IT) sulla proposta di regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale e sul Fondo di coesione per il periodo 2021-2027, le cui regole si applicheranno a tutte le regioni, con particolare attenzione alle comunità meno sviluppate e alle regioni urbane e ultra periferiche. Una parte significativa del FESR dovrebbe essere utilizzata per finanziare la crescita intelligente e l’economia verde. Le regioni dovrebbero destinare almeno dal 30 al 50% dei finanziamenti ricevuti a un’Europa intelligente e innovativa. Per quanto riguarda la lotta contro i cambiamenti climatici e l’economia circolare, i deputati hanno rafforzato la proposta della Commissione secondo cui ciascuna regione investe almeno il 30% dei finanziamenti per raggiungere questi obiettivi essenziali. Il testo sarà prossimamente adottato in sessione plenaria. (M. Ameli)
Il Parlamento europeo ha votato la sua posizione sul programma a favore del mercato unico, della competitività delle imprese e delle statistiche europee
Mercoledì 13 febbraio il Parlamento europeo dà il via libera all’avvio dei negoziati con il Consiglio sul programma per il mercato unico 2021-2027 con l’adozione della relazione dell’On. Nicola Danti a maggioranza relativa. I deputati hanno sostenuto l’aumento del bilancio del programma da 4 miliardi di euro a 6,5 . La ripartizione del bilancio è stata notevolmente aumentata per le PMI (3 miliardi di euro rispetto a 1 miliardo di euro inizialmente) e 500 milioni di euro sono stati dedicati alla sorveglianza del mercato. Infine, maggiori sforzi finanziari sono stati indirizzati verso il settore del turismo e le PMI e sono state migliorate le disposizioni volte a proteggere meglio i consumatori dal rispetto degli standard doppi nella qualità dei prodotti. (V. Favalli)
DIGITALE
Diritto d’autore
I rappresentanti della presidenza rumena del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo e la Commissione in merito a un progetto di direttiva che modifica le attuali norme UE sul diritto d’autore. L’accordo sarà ora presentato per conferma agli Stati membri in sede di Consiglio. Il progetto di direttiva prevede:
1. Adeguamento delle eccezioni/limitazioni al diritto d’autore al contesto digitale e transfrontaliero. La direttiva introduce eccezioni obbligatorie al diritto d’autore ai fini dell’estrazione di testo e di dati, delle attività didattiche online e della conservazione e diffusione online del patrimonio culturale.
2. Miglioramento delle procedure di concessione delle licenze per garantire un più ampio accesso ai contenuti. La direttiva prevede norme armonizzate che facilitano: – lo sfruttamento delle opere che non sono più commercializzate (le cosiddette “opere fuori commercio”); – il rilascio di licenze collettive estese; – l’acquisizione dei diritti per film mediante piattaforme di video su richiesta
3. Garanzia di buon funzionamento del mercato per il diritto d’autore. La direttiva introduce un nuovo diritto per gli editori di giornali per l’utilizzo digitale delle loro pubblicazioni. Gli autori di opere incluse nelle pubblicazioni in questione avranno diritto a una parte dei proventi degli editori derivanti dall’introduzione di questo nuovo diritto. Per quanto riguarda le piattaforme di condivisione di contenuti online, la direttiva ne chiarisce il relativo quadro giuridico. In linea di principio, tali piattaforme dovranno ottenere una licenza per le opere protette dal diritto d’autore caricate dagli utenti, a meno che non siano soddisfatte una serie di condizioni previste dalla direttiva. (M. Ameli)
FISCALITA’
Parlamento europeo a favore di misure tecniche per il regime IVA definitivo per la tassazione degli scambi tra Stati membri.
Martedì 12 febbraio, i deputati del Parlamento Europeo hanno approvato con 493 voti favorevoli, 48 contrari e 137 astensioni, il progetto di relazione redatto da Fulvio Martusciello, sulla proposta di direttiva concernente l’introduzione di misure tecniche dettagliate per il funzionamento del sistema IVA definitivo per la tassazione del commercio tra gli Stati membri.
La relazione sostiene la transizione al principio di tassazione nello Stato membro di destinazione, ritenendo tale emendamento strumento fondamentale per combattere meglio le frodi IVA, in particolare la frode “a carosello” stimata in almeno 50 miliardi di euro all’anno.
I deputati hanno inoltre proposto che vengano applicati criteri rigorosi, applicati in modo armonizzato da tutti gli Stati membri, per determinare quali imprese possano beneficiare dello status di soggetto passivo certificato e che dovrebbero essere stabilite norme comuni che comportino multe e sanzioni per quelli che non li rispettano. (F. Squeri)
Gli Stati membri sono lungi dall’essere pronti ad abbandonare il loro diritto di veto sulle questioni di materia fiscale
La comunicazione della Commissione che proponeva una graduale revoca del voto unanime sulle questioni fiscali entro il 2025, ha suscitato poco entusiasmo da parte dei ministri delle finanze europei alla riunione del Consiglio Ecofin di martedì 12 febbraio.
Le discussioni, tenute a porte chiuse, hanno rivelato opinioni divergenti, confermate rispettivamente dalla Commissione europea e dalla presidenza del Consiglio dell’UE.
Mentre alcuni paesi ritengono che i tempi della comunicazione della Commissione non siano realmente appropriati a causa delle imminenti elezioni europee, il commissario europeo per la tassazione, Pierre Moscovici, ha dichiarato che tale elemento era stato preso in considerazione.
La presidenza rumena del Consiglio dell’UE ha promesso che l’argomento non sarebbe stato sepolto immediatamente e che sarebbe stata pianificata una nuova discussione, senza tuttavia annunciare una data. (F. Squeri)
OCSE: “La comunità internazionale fa progressi nell’affrontare le sfide fiscali della digitalizzazione”
In data 29 gennaio l’OCSE ha annunciato che la comunità internazionale ha compiuto importanti progressi nell’affrontare le sfide fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell’economia, e ha accettato di continuare a lavorare con un approccio multilaterale verso il raggiungimento di una nuova soluzione a lungo termine basata sul consenso entro il 2020.
I paesi e le giurisdizioni che partecipano al quadro inclusivo dell’OCSE / G20 sull’erosione di base e il trasferimento dei profitti (BEPS) intensificheranno gli sforzi per raggiungere una soluzione globale al crescente dibattito su come imporre le imprese multinazionali in un’economia in rapida digitalizzazione.
Le discussioni internazionali rinnovate si concentreranno su due pilastri centrali, identificati in una nuova nota programmatica pubblicata dopo la riunione del 23-24 del quadro inclusivo, che ha riunito 264 delegati di 95 giurisdizioni membri e 12 organizzazioni di osservatori.
Data l’importanza delle nuove proposte per il sistema fiscale internazionale, il quadro inclusivo pubblicherà un documento di consultazione che descrive in dettaglio i due pilastri, e una consultazione pubblica si terrà il 13 e il 14 marzo 2019 a Parigi nell’ambito della riunione della Task Force sull’economia digitale. (F. Squeri)
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