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23 Novembre 2018 Uncategorized

Europa News 22 novembre 2018

SEMESTRE EUROPEO

Pacchetto d’autunno: priorità economiche e sociali 2019
La Commissione europea ha presentato le priorità economiche e sociali dell’UE per il 2019, insieme ai pareri sui documenti programmatici di bilancio. Il ciclo di coordinamento delle politiche economiche e sociali del semestre europeo per il 2019 inizia in un contesto di crescita sostenuta, ma meno dinamica e in un clima di notevole incertezza. Secondo la Commissione, nonostante i progressi realizzati dal 2014 è necessario adoperarsi maggiormente per promuovere una crescita inclusiva e sostenibile e la creazione di posti di lavoro, rafforzando nel contempo la resilienza delle economie degli Stati membri.
A livello dell’UE ciò impone di prendere le decisioni necessarie per rafforzare ulteriormente l’Unione economica e monetaria. A livello nazionale è urgente sfruttare l’attuale dinamica della crescita per costituire riserve di bilancio e ridurre il debito. Gli investimenti e le riforme strutturali devono essere finalizzati maggiormente a far aumentare la produttività e il potenziale di crescita.
Per quanto riguarda l’Italia, la Commissione europea ha definitivamente rigettato il documento italiano per il 2019 e ritiene che “l’apertura di una procedura per debito eccessivo sia giustificata”. Secondo la valutazione presentata dalla CE, la Manovra prevede “un non rispetto particolarmente grave delle regole di bilancio, in particolare delle raccomandazioni dell’Ecofin dello scorso 13 luglio”. (M. Ameli)

BREXIT

Il 19 novembre, i Ministri degli esteri e degli affari europei dei 27 Stati membri hanno approvato il progetto di accordo sulla Brexit raggiunto la scorsa settimana con il Regno Unito. Al termine dell’incontro Michel Barnier ha dato il proprio consenso ad una possibile estensione del periodo transitorio fino al 2022. La riunione è preparatoria al Vertice straordinario dei Capi di Stato e di
Governo del 25 novembre dove i 27 dovranno dare il loro accordo prima dei parlamenti
britannico ed europeo. (M. Ameli)

PMI

Eurostat: più del 90 percento delle imprese europee è “micro”
Eurostat, il servizio di informazione statistica dell’Unione europea, lunedì 19 novembre ha
pubblicato un’analisi sulle piccole e medie imprese in Ue. Il rapporto sottolinea come
nell’Unione europea ben il 92,8 percento delle PMI siano microimprese (meno di 10 dipendenti).
Per contro, solo lo 0,2 percento del totale delle imprese europee ha un personale uguale o
superiore a 250 unità (PMI), numero oltre il quale si parla di grandi imprese. (V. Favalli)
19-23 novembre: Settimana europea delle PMI
Lunedì 19 novembre la Commissione europea ha dato avvio alla Settimana europea delle PMI,
una campagna paneuropea che mira a promuovere l’imprenditorialità in Europa per aiutare gli
imprenditori esistenti a trovare informazioni e supporto per le loro attività. La settimana si
concluderà con una cerimonia di premiazione delle migliori PMI europee. (V. Favalli)

FISCALITÀ

“Studi di settore”
Gli studi di settore sono conformi al diritto dell’Unione europea a condizione che il cittadino
possa difendersi adeguatamente. E’ la decisione presa dalla la Corte di Giustizia europea in
merito al caso di una contribuente i cui redditi sono stati raddoppiati da parte dell’Agenzia delle
Entrate che ha applicato i “studi di settore”. Secondo la Corte Ue, la direttiva IVA “non osta, in
linea di principio, ad una normativa nazionale che, al fine di garantire l’esatta percezione
dell’IVA e di prevenire l’evasione fiscale, determini l’importo dell’imposta dovuta da un
soggetto passivo sulla base del volume d’affari complessivo, accertato induttivamente sulla
scorta di studi settoriali approvati con decreto ministeriale”. (M. Ameli)

MERCATO UNICO

Valutazione del mercato unico
Il 22 novembre, la Commissione europea ha presentato una nuova valutazione della situazione
del mercato unico. Il Vicepresidente Katainen ha dichiarato: “A sei mesi dalle elezioni europee,
è opportuno ricordare ai cittadini dell’UE quanto il mercato unico, trampolino di lancio per
l’innovazione delle nostre imprese e per l’espansione delle loro attività a livello transfrontaliero,
migliori la nostra vita quotidiana. E a chi pensa di elevare nuove barriere, dico di considerare il
quadro più ampio: in un mondo in cui il multilateralismo è messo in discussione e i concorrenti
dell’Europa crescono più rapidamente in termini sia di PIL sia di popolazione, il mercato unico
rappresenta una risorsa straordinaria per confermare e promuovere la posizione, i valori e
l’influenza del nostro continente nel mondo.”. La Commissione mette in evidenza tre ambiti
principali in cui sono necessari ulteriori sforzi per consolidare e rafforzare il mercato unico: –
adottare rapidamente le proposte in discussione: la Commissione ha presentato 67 proposte
direttamente pertinenti al corretto funzionamento del mercato unico, 44 delle quali devono
ancora essere approvate.; – garantire che le regole funzionino nella pratica; – continuare ad
adeguare il mercato unico. (M.Ameli)
Piano Juncker
Il 22 novembre, la Commissione europea ha pubblicato una comunicazione su come il piano
d’investimenti per l’Europa, (piano Juncker) ha contribuito a riportare gli investimenti in Europa
a un livello sostenibile quattro anni dopo il suo lancio. Il piano ha superato gli obiettivi e le
aspettative iniziali e ha ormai mobilitato investimenti per 360 miliardi di €, due terzi dei quali
provengono da privati. Grazie al sostegno del Fondo europeo per gli investimenti strategici
(EFSI) 850 000 piccole e medie imprese beneficeranno di un migliore accesso ai finanziamenti.
In base alle stime, l’EFSI ha già sostenuto più di 750 000 posti di lavoro, ed entro il 2020 ne
verranno creati 1,4 milioni di nuovi, con un impatto positivo su milioni di famiglie europee. In
linea con l’obiettivo del piano e per migliorare ulteriormente il contesto degli investimenti in
Europa, la comunicazione sottolinea la necessità di un impegno continuo e coordinato sui
seguenti aspetti: – Eliminare le strozzature normative; – Perseguire riforme strutturali favorevoli
alle imprese. (M. Ameli)
Ritardi pagamento – attuazione direttiva 2011/7 / UE.
Il 21 novembre la commissione IMCO ha preso in esame gli emendamenti, presentati al
progetto di relazione di Lara Comi (PPE). Sono stati presentati 114 emendamenti concernenti
una migliore applicazione della direttiva, il fattore “nome e vergogna”, la formazione e il
sostegno alle PMI nella gestione del credito e l’opzione di definire scadenze di pagamento
specifiche per settore. Forte accento è stato posto sul ruolo delle autorità pubbliche nel
promuovere una rapida cultura dei pagamenti. Il voto in IMCO è previsto per il 6 dicembre
prossimo. (G. Diani)

QUADRO FINANZIARIO PLURIANNUALE

PE: Horizon Europe e Europa digitale
La commissione industria (ITRE) del Parlamento europeo si è espressa sul programma Horizon
Europe, per cui chiede di stanziare 120 miliardi di euro invece degli 83,5 proposti dalla
Commissione europea, e sul fondo europeo per la difesa, per cui viene chiesto 11,5 miliardi di
euro per il periodo 2021-2027. Per il programma Europa digitale, il PE chiede invece di
stanziare 8,2 miliardi di euro. La plenaria del Parlamento europeo dovrà adesso dare il via libera
all’avvio dei negoziati con il Consiglio. Si prevede un accordo prima delle elezioni europee. (M.
Ameli)

FINANZIAMENTI

Programma ERASMUS+ (K3): Invito a presentare proposte per il sostegno alla riforma delle
politiche: Reti e partenariati di erogatori d’istruzione e formazione professionale (IFP)
La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte nell’ambito del
programma per l’istruzione e la formazione ERASMUS+ che mira a sostenere progetti volti alla
creazione di reti e partenariati nazionali e transnazionali di erogatori d’istruzione e formazione
professionale nell’ambito dell’IFP iniziale e continua, al fine di favorire la riflessione politica a
livello europeo, nonché di promuovere la consapevolezza pubblica e l’attuazione delle politiche
europee in materia d’IFP a livello nazionale e regionale. Le proposte devono essere presentate
nell’ambito di uno dei due seguenti lotti: Lotto 1: organizzazioni nazionali, regionali o settoriali
di erogatori d’IFP; Lotto 2: organizzazioni ombrello europee di erogatori d’IFP. La portata è di
6 milioni di euro. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 gennaio 2019.