Newsletter Novembre 2017
1. ART PROGETTA IL 2018
2. ASSEMBLEA ELETTIVA ART
3. IL COSTO DELL’ILLEGALITÀ
4. MONDIALI DI CALCIO ED ECONOMIA
5. CORSI E SEMINARI
NEWSLETTER ART INFORMA – 28 novembre 2017 n 150
1. ART PROGETTA IL 2018
Il Consiglio Direttivi ART si è riunito a Milano nella mattina del 24 novembre per fare il punto sulla programmazione dell’attività associativa e impostare almeno in parte il lavoro che verrà poi proseguito dal nuovo Consiglio Direttivo che risulterà eletto dalla Assemblea di inizio anno. Molta la carne al fuoco: il prossimo anno vedrà impegnata l’Associazione sul fronte dello studio e del monitoraggio del mercato attraverso la realizzazione di una nuova indagine sul dettaglio specializzato, l’avvio del monitoraggio trimestrale sul “Sentiment” delle aziende associate e di uno studio continuativo sugli indicatori economici e sociali di maggiore interesse per il settore. Molto intenso anche il programma di sviluppo della comunicazione associativa che passa attraverso il restyling del sito Internet ed il riposizionamento della pagina Facebook ART, oltre che una razionalizzazione delle comunicazioni e delle Newsletter tematiche prodotte dall’Associazione.
Tra gli altri temi sul tavolo: lo sviluppo delle relazioni internazionali, il consolidamento della presenza in HOMI, l’ideazione di un Convegno all’inizio dell’anno focalizzato sugli scenari internazionali e su alcuni servizi alle imprese, la Food Week in programma a Milano nel mese di maggio e altri ancora.
2. ASSEMBLEA ELETTIVA ART
L’Assemblea elettiva ART, chiamata a rinnovare gli Organi direttivi per il triennio 2018 – 2020, si riunirà a Milano nella giornata di lunedì 26 febbraio 2018. La data è stata individuata dal Consiglio Direttivo dell’Associazione e rappresenta un momento di svolta importante, dal momento che ART avrà un nuovo Presidente ed un nuovo Consiglio. All’inizio del mese di gennaio sarà inviata agli associati la lettera per la presentazione delle candidature ed il formale avvio delle procedure per il rinnovo delle cariche.
3. IL COSTO DELL’ILLEGALITA’
A margine della 5a edizione della Giornata della Legalità di Confcommercio, svoltasi il 21 novembre in tutta Italia, è stata presentata la ricerca condotta da GfK per Confcommercio sui temi della legalità. A commercio e pubblici esercizi nel 2017 l’illegalità è costata in tutto 28,4 miliardi, il 3,3% in più dell’anno precedente. Nel dettaglio 21,5 miliardi da imputare ad abusivismo, contraffazione e taccheggio, e 6,8 miliardi di costi da imputare a criminalità e cybercriminalità.
Secondo l’indagine Confcommercio–GfK Italia sui fenomeni criminali circa un imprenditore su tre percepisce un peggioramento nei livelli di sicurezza per la propria attività rispetto all’anno scorso. Una sensazione forte soprattutto nel Centro Italia (43% del campione) e tra i venditori su aree pubbliche (46%, seguiti dai benzinai al 39%). A inquietare sono soprattutto l’abusivismo (in aumento per il 52% degli imprenditori) e i furti (in aumento per il 47%), seguiti da contraffazione (per il 40%) e rapine (per il 33%). Più contenuta la crescita percepita per i crimini tipicamente collegabili alla criminalità organizzata come usura (in aumento per il 18%) ed estorsioni (per il 16%). Se si parla poi di esperienza concreta con la criminalità, quasi un imprenditore su quattro ha avuto esperienza diretta o indiretta con la criminalità (+4% rispetto al 2016): il 9% degli imprenditori ha subito personalmente minacce o intimidazioni con finalità estorsiva, (-4% rispetto al 2016), mentre il 22% conosce altre imprese che sono state oggetto di minacce o intimidazioni, (+6% sul 2016). Sia l’esperienza diretta sia quella indiretta sono fenomeni più accentuati nel Sud Italia, soprattutto nelle grandi città. Nella maggior parte dei casi le minacce subite consistono in pressioni psicologiche (69% delle imprese), seguite da danneggiamento a cose (44%, ma 51% al Sud) e da violenza alle persone (13%). Circa un terzo degli imprenditori che ha subito minacce o intimidazioni ha accettato la richiesta estorsiva, quota in forte calo rispetto al 2016 (31% contro il 59% del 2016), ancora una volta più alta nelle regioni meridionali. Passando quindi alle azioni a protezione della propria impresa, è l’81% ad averne prese, in aumento del 6% rispetto al 2016. Il fenomeno è più accentuato nei grandi centri del nord-centro nord e tra tabaccai (95%) e benzinai (84%). Le principali misure sono l’utilizzo di telecamere/impianti di allarme (48%), la stipula di assicurazioni (36%), le denunce (28%) e la vigilanza privata (25%). Per la sicurezza della propria attività, è la certezza della pena (lo indica il 73% degli imprenditori) l’iniziativa ritenuta più efficace, seguita con il 59% da una maggiore protezione da parte delle forze dell’ordine. Non a caso, quasi tutti gli imprenditori ritengono inefficaci le leggi che contrastano i fenomeni criminali (92%) dicendosi nel contempo favorevoli all’inasprimento delle pene (91%). E quattro imprenditori su cinque ritengono che non si scontino realmente le pene per i reati commessi. Per difendersi, la quasi totalità degli imprenditori (93%) non si è dotata di un’arma per la difesa personale, anche se l’11% pensa di farlo in futuro. Infine, il taccheggio: circa 2 imprenditori su 5 hanno subito episodi del genere, soprattutto nel Centro Italia e fra venditori su aree pubbliche, tabaccai e alimentari.
4. MONDIALI DI CALCIO ED ECONOMIA
Per il sistema del calcio italiano la mancata qualificazione alla fase finale dei mondiali costituisce una perdita economica finanziaria che si estenderà su più anni. Il che non implica necessariamente una riduzione apprezzabile del PIL. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio all’indomani della partita Italia-Svezia. Pur non essendo disponibili osservazioni dirette sugli effetti dell’esclusione in termini di fiducia, consumi e PIL (unico evento nel 1958), per opposta simmetria si può osservare cosa significhi per la macroeconomia di un paese vincere un mondiale o un europeo. Gli effetti non sono infatti per nulla evidenti: le vittorie della Spagna nel 2010, Italia nel 2006 e Spagna nel 2012 (europeo) hanno mostrato crescite del PIL nell’anno del successo sensibilmente al di sotto della media della crescita internazionale. Naturalmente questo accade perché il PIL ha infinte cause determinanti e i campionati mondiali (o europei) hanno comunque un effetto modesto sul sistema economico complessivo.
Un possibile effetto dell’esclusione dai Mondiali si rinviene nelle vendite di televisori di ultima generazione. Grazie ai dati di GFK Italia, è possibile evidenziare un incremento delle vendite, per esempio, di televisori a schermo piatto, nel trimestre maggio-luglio degli anni pari, quelli in cui si disputa una competizione internazionale. Pertanto, si può ipotizzare che, a causa dell’esclusione dell’Italia, questo incremento dei consumi non ci sarà nel 2018. Tuttavia, essendo la maggior parte di questi prodotti tecnologici di provenienza estera, cioè importazioni, l’effetto del mancato acquisto sul PIL appare moderato. Lo stesso ragionamento può essere fatto per le spese che i nostri connazionali avrebbero effettuato in Russia a seguito della nostra nazionale: quelle spese sarebbero state contabilizzate come importazioni di servizi, a detrimento del PIL, salvo il maggior valore aggiunto degli operatori turistici che organizzano i viaggi e sono residenti nel nostro nazionale.
Sul piano macroeconomico, l’esclusione dell’Italia potrebbe avere effetti rilevanti soltanto se modificasse il profilo della fiducia di una quota consistente dei cittadini: una conseguenza che non si può escludere. La mancata partecipazione dell’Italia dalla passerella più importante è come se agli eventi più prestigiosi del fashion internazionale non partecipassero i nostri marchi. Una sordina temporanea a un pezzo rilevante di cultura, di economia, di identità italiana: e questo può contribuire a deprimere il mood di quanti, forse superficialmente o per troppo entusiasmo, si sentivano partecipi di un progetto comune, ormai fallito.
5. CORSI E SEMINARI
Segnaliamo le più rilevanti iniziative organizzate dalla Direzione Commercio Estero di Confcommercio Milano e dall’Associazione Italiana Commercio Estero e rese usufruibili a titolo gratuito alle aziende nostre associate.
Martedì 12 dicembre al mattino, Seminario sul tema: Come gestire il passaggio generazionale in un’ottica di internazionalizzazione di impresa Il seminario ha lo scopo di affrontare uno dei momenti cruciali per la sopravvivenza delle aziende a conduzione familiare cioè quello del passaggio generazionale, una fase delicata della vita aziendale che coinvolge diverse dimensioni della gestione dell’impresa e della famiglia.
Distinguere l’impresa dalla famiglia, applicare un sistema di governance appropriata, premiare le competenze, definire un quadro di regole condivise. Ma anche prepararsi all’imprevisto, privilegiare una prospettiva di processo e coinvolgere attori terzi in un’ottica di internazionalizzazione di impresa.
Programma completo e scheda di partecipazione possono essere chiesti alla Segreteria dell’Associazione.