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12 Gennaio 2022 Italia News, living

LIVING Osservatorio ART – Dati Mercato Italia 4° Trim 2021

VALUTAZIONI A CONSUNTIVO

L’anno 2021 si chiude con un trimestre decisamente positivo, che segna un ulteriore passo in avanti rispetto alla chiusura d’anno del 2020, a conferma di un trend espansivo del mercato interno che si è andato evidenziando e consolidando negli ultimi 12 mesi. Questo dato emerge sia dalla considerazione dell’ultimo trimestre 2021 confrontato con il medesimo periodo 2020, sia dall’analisi del trend rilevato nell’ultimo semestre: una percentuale di imprese vicina all’80% attesta che il mercato italiano nel 2021 è cresciuto.

VALUTAZIONI PREVISIONALI

Il nuovo anno si apre con grandi aspettative alimentate da un’inerzia favorevole oramai consolidata, ma evidenzia al tempo stesso il rinnovarsi di preoccupazioni e incertezze legate ad un andamento purtroppo nuovamente negativo dell’emergenza sanitaria, che ha già inciso sul calendario fieristico internazionale di inizio anno.

Il “Sentiment” delle imprese ART resta positivo: il 2022 è atteso dalla stragrande maggioranza come anno di ulteriore crescita per il mercato di riferimento, mentre le previsioni relative all’andamento del quadro economico generale nel breve periodo sono più prudenti: prevale la sensazione che il quadro si stabilizzerà, rallentando la fase di ripresa.

L’indole ottimista degli imprenditori ART prevale rispetto alle difficoltà che continuano a connotare questa fase critica, che oscilla tra ripresa della domanda e fenomeni esogeni di respiro interno ed internazionale che alimentano turbative difficili da prevedere e da governare. Secondo le analisi economiche più recenti vi sono fondate preoccupazioni  circa l’impatto della ripresa dell’inflazione sulla crescita nel 2022. I dati attuali sulla spinta inflazionistica in atto, uniti al permanere delle tensioni sulle materie prime, determinano infatti un quadro instabile che deve essere attentamente monitorato e che al tempo stesso è molto difficile da prevedere. Gli analisti affermano che già a gennaio, sia per gli aumenti dei costi dei consumi obbligati come luce e gas, sia per il parziale trasferimento sui prezzi finali di pressioni sui costi che si stanno accumulando nelle filiere produttive, l’inflazione dovrebbe superare la soglia del 4%. Questa condizione inflazionistica è destinata a permanere almeno fino all’estate, con inevitabili riflessi negativi sul potere d’acquisto dei redditi delle famiglie e della loro ricchezza finanziaria detenuta in forma liquida, frenando la ripresa dei consumi. 

Ottimismo e realismo (che potremmo tradurre anche con “cautela”) devono pertanto essere le due parole d’ordine per questo 2022 che potrebbe riservare sorprese.